logocolCONVIVERE IN VIA PIAVE A MESTRE

 



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Prevenire le tensioni tra residenti e stranieri, il primo passo verso la convivenza

A Mestre il quartiere di via Piave si è trasformato in seguito all'immigrazione straniera. I nuovi arrivati sono giunti soprattutto dal Bangladesh, dalla Cina, dall'Est Europa e dall'Africa. In pochi anni la zona ha cambiato volto sotto gli occhi meravigliati dei residenti che sono ritrovati ad essere, loro stessi, stranieri in casa. Passo dopo passo si è fatta largo anche la microcriminalità. E di conseguenza sono nate nuove pericolose tensioni sociali. Per evitare che il quartiere si trasformasse in un'altra via Anelli, il comune di Venezia è intervenuto cercando di favorire la convivenza con l'obiettivo di eliminare le cause che sono alla base dei conflitti. Negli ultimi due anni, tramite l'Etam, il servizio di Animazione di Comunità e Territorio, sono state messe in campo una serie di articolate politiche che hanno favorito l'incontro tra residenti e stranieri e il dialogo con le istituzioni, forze di polizia comprese. Tra queste iniziative vi sono il coro multietnico "Voci dal Mondo" a cui partecipa una trentina di persone, un giornale di quartiere e, non da ultimo, un gruppo di lavoro che affronta i problemi di via Piave.

Il video ha ricevuto il premio speciale della giuria nella sezione "Nuovi Italiani: storie di ordinaria integrazione" nell’ambito di Arcipelago, Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini di Roma.

 

Multimedia realizzato dal giornalista e fotografo Aldo Pavan in collaborazione con Marisa Bortoletto.
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